La mia famiglia

La mia famiglia s’è spenta
lentamente, ha lasciato scampoli
della sua storia in giro per
il mare di mezzo, peregrinando
per lo stivale, nella ricerca
di terreno fertile in cui seminare,
e far germogliare le sue fragili radici.

Ma il suo tronco era segnato e ferito,
sfiancato dal viaggio, provato dai ricordi
e nostalgie abbandonati in terra d’Africa,
ed io, ho inseguito un porto d’approdo;
una baia sicura; una cala protetta,
nell’impellenza di trovare terra prosperosa,
per la mia poesia d’amore e sofferenza.

Dopo una vita spesa in Liguria
che, come un amato figlio mi accettò,
e nella principesca rocca a maturare.
Andai trovandola nel golfo di Follonica,
solo dopo aver accarezzato madama morte,
trovai ciò ciò che andavo bramando:
un’umanità ruvida e grezza; ma amica.

 

12 pensieri su “La mia famiglia

      1. Salvo fatto un dolore neuropatico 24h/24h assimilabile al fenomeno dell’arto fantasma, la cosa fondamentale è che sono vivo, anche se lo sono grazie ad una protesi di tipo DVP (derivazione ventricolo peritoneale)…

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