Volevo scrivere, ma il pensiero
s’è perso, così come sono perso io,
in questi anni troppo veloci, troppo rapidi
per la mia lentezza, per la mia stanca apatia,
s’ è perso per via l’orizzonte, l’obiettivo maestro,
la guida delle mie rotaie malandate,
che son treno ormai senza stazione,
il fischio che s’ode lontano, rimbomba
nel vuoto della mia desolazione.
Volevo scrivere e descrivere il mondo
impazzito intorno a noi, che siamo insieme
a questa umanità frastornata, rabbiosa
in cerca di Dio, ma Lui dov’è, dove si nasconde.
“Dio è grande” ululano rabbiosi di nero vestiti
uomini bestie feroci, lupi assetati di sangue,
lo stesso Dio, che dovrebbe accogliere mio padre?
Ma non so più disegnare ciò che è attorno a me,
né riconosco più l’universo umano che mi circonda.
Ho un’immensa frustrazione, catene strette al pensiero
affollato dalle immagini di questi uomini vestiti di nero,
col loro oscuro vessillo, o un altro folle dall’eccentrica capigliatura,
occhi a mandorla che uccide per capriccio, volendo superare
in crudeltà i suo già crudeli avi defunti, ma egli con la bomba H
ad intimorire i demoni, che nottetempo nel sonno l’assediano,
potrebbe incendiare il mondo, già di per sè una grande polveriera,
in attesa che un capriccioso duce, trasformi il suo vacuo trono
in una miccia, mutando l’oriente in un incendio planetario…