Danza infinita

Le cose che amo o che disprezzo
sono lontane decine d’anni,
i cantanti incanutiti ed imbolsiti
con i lunghi capelli bianchi o senza
hanno i segni profondi sul viso,
la dissolta rivoluzione è alle spalle
rimane loro un torvo sorriso,
la voce roca che graffiava la vita
la sabbia scorre vile tra le dita
sfugge il tempo,
non si ferma la clessidra
gira, su se stessa ripetendo
senza pace, la sua danza infinita