Le cose che amo o che disprezzo
sono lontane decine d’anni,
i cantanti incanutiti ed imbolsiti
con i lunghi capelli bianchi o senza
hanno i segni profondi sul viso,
la dissolta rivoluzione è alle spalle
rimane loro un torvo sorriso,
la voce roca che graffiava la vita
la sabbia scorre vile tra le dita
sfugge il tempo,
non si ferma la clessidra
gira, su se stessa ripetendo
senza pace, la sua danza infinita
Il tempo non perdona
Nessuno è immune da questo dio senza tempo
Un refrain senza posa
Gradita molto, grazie
Una bella giornata per te
Mistral
Hai ragione…la clessidra non si ferma …a contar sconfitte e rimpianti…rimorsi forse no…ma dubbi …quelli si ….pur sepelliti tra la sabbia dei ricordi…riemergono …prepotenti …
Grazie ad entrambe per il commento! 🙂
c’è un velo di malinconia sulle rughe dei visi di un’epoca , quegli idoli che ritenevamo ( forti della nostra e loro giovinezza) quasi immortali e che hanno visto o sono stati protagonisti di battaglie che abbiamo condiviso…gli spiriti si sono affievoliti ed è questa la cosa che si accetta con più difficoltà